La SUS delle città di Gela e Vittoria è da considerarsi come un insieme di riflessioni analitiche, principi e strategie progettuali, utili a orientare le attività di programmazione dei due enti locali nel medio e lungo periodo.

Un’importante base per la preparazione della Strategia è stata acquisita grazie alle esperienze di pianificazione strategica già condotte dalle due città, così come anche le iniziative di programmazione settoriale.

Il consolidamento di iniziative già maturate nel corso degli ultimi anni è uno dei cardini della strategia, ma fondamentale è anche la definizione di nuove linee di intervento dettate dagli orientamenti dell’Agenda Urbana Europea 2014-2020, declinati a livello regionale.

L’Investimento Territoriale Integrato, che le città di Gela e Vittoria svilupperanno all’interno della programmazione 2014-2020, costituisce infatti un segmento di una più estesa strategia di sviluppo territoriale, destinata a orientare le attività di programmazione di tutte le città titolari dell’Agenda Urbana e influenzare l’operato dei portatori di interesse (pubblici e privati) presenti nei rispettivi territori.

Chiarito il quadro strategico, in termini generali, l’Agenda Urbana ha come obiettivo generale quello di incrementare la qualità dei servizi urbani, intercettando tutte le fasce di popolazione, anche in modo di far leva sui processi di sviluppo. E poi accrescere i livelli di coesione fra le due città e dunque rendere “leggibile” gli sforzi dell’Agenda Urbana nella direzione di realizzare processi e le prospettive di sviluppo omogenei, integrati e condivisi.

Il territorio possiede le condizioni per uno sviluppo economico solido e duraturo, ma è necessario che la sua comunità ne prenda coscienza e che il processo di riposizionamento si avvii da subito. È importante che le parti economiche e sociali spingano il territorio fuori dalle difficoltà di sistema che rischiano irrimediabilmente di schiacciarlo.

La trasformazione del Polo petrolchimico e del sistema di produzione primaria in agricoltura, già in corso da oltre dieci anni, rendono non più rinviabile l’esigenza di mettere in campo progettualità che implementino una strategia di valorizzazione delle risorse alternative, rilanciando il sistema delle due città come “territori snodo” e “aree strategiche”, mettendo in campo progettualità che implementino una strategia di valorizzazione delle risorse alternative, rilanciando le città e aumentandone l’attrattività.

Le comunità dell’aggregazione territoriale sono chiamate a mettere in campo una strategia centrata sulle città, non solo come luoghi fisici, ma soprattutto come generatori di qualità e attivatori di creatività, luoghi dello scambio sociale e di intersezione di reti e flussi, aumentandone cosi l’attrattività.

Sulla scorta del quadro degli investimenti attivati con il POR ed in esito al confronto con la sfera partenariale sono stati pertanto identificati i driver tematici dell’Agenda urbana, che rimandano al:

  1. ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle città;
  2. adozione di azioni a tutela e salvaguardia dei contesti urbani sotto il profilo ambientale;
  • attivazione di misure per l’inclusione sociale rivolte ai segmenti di popolazione più fragile.

Tali driver si traducono nell’obiettivo generale della Strategia di sviluppo urbano sostenibile, che è finalizzato ad incrementare la disponibilità e la qualità dei servizi urbani rivolti alla collettività e destinato ad intercettare trasversalmente quelle fasce di popolazione in grado di far leva sui processi di sviluppo del territorio e ad accrescere i livelli di coesione territoriale fra i due contesti urbani, rendendo “leggibile” l’ambito territoriale interessato dall’Agenda Urbana quale unica conurbazione nella quale i processi e le prospettive di sviluppo risultino omogenei, integrati e condivisi.

Mediante l’adozione di tale obiettivo la sfida prefissata dalle due amministrazioni comunali riguarda l’attivazione di azioni in grado di modificare culturalmente l’approccio al vivere urbano e le interrelazioni fra la sfera privata e la sfera della pubblica amministrazione consolidando i principi di “capitale sociale” e innovazione sociale.

Si tratta, in sostanza, di adottare un approccio strutturato e fortemente interconnesso nello sviluppo delle nuove iniziative, che tengano conto delle necessità sia dal punto di vista infrastrutturale (es. connettività) che delle piattaforme abilitanti necessarie al suo funzionamento, partendo con tutto quello che è già presente o previsto nelle due città (dalle infrastrutture o dispositivi connessi in rete, fino alle piattaforme ed ai servizi presenti sul territorio).

Solo attraverso un “cambio di passo” con l’attuazione delle politiche cui mira l’Agenda Urbana sarà possibile determinare una radicale rigenerazione degli assetti territoriali dei due poli comunali che inneschi meccanismi di crescita all’interno del tessuto socio-economico del capitale umano e trasferisca una differente percezione dell’area da parte del contesto esterno.

Fra l’altro, con l’attuazione di tali politiche si rileveranno delle sensibili ricadute in termini di coesione territoriale grazie alle sinergie che saranno innescate fra il pubblico, la sfera imprenditoriale ed il settore dell’associazionismo, che potranno garantire l’attivazione di meccanismi volti all’assottigliamento del gap sociale, l’inclusione delle fasce economicamente più deboli e la rimozione delle situazioni di marginalità estrema.

Sempre in termini di coesione, rilevato il grave ritardo in termini di servizi erogati ai cittadini ed alle imprese (elemento nel dettaglio esplicitato nella fase di analisi), l’Agenda Urbana contribuirà ad incrementare il livello di competitività dell’area con particolare riferimento all’adozione di politiche mirate ad introdurre servizi innovativi in un’ottica di smart cities e, a cascata, garantendo una lettura dell’ambito territoriale appetibile anche nei settori meno rilevanti quali, a titolo esemplificativo, quello turistico-ricettivo.

Infine, con il miglioramento dell’offerta di servizi per i cittadini e per gli utilizzatori dei contesti urbani che discenderà dal percorso di attuazione dell’Agenda Urbana, si impatterà anche, sebbene non in maniera determinante, nel contrasto ai diffusi fenomeni di illegalità, precondizione essenziale allo sviluppo dell’area.